domenica 23 febbraio 2014

Oggi parliamo di... DINOSAUR JR.



“One of the most distinctive, influential alternative bands of the ‘80s, creators of a loud, sprawling rock and roll driven by J Mascis’ offhand vocals” (Stephen Thomas Erlewine)




Oggi due parole su una band considerata tra i padri del cosiddetto “noise rock”, i Dinosaur Jr. Storico trio che nasce nel 1984 ad Amherst, Massachussets, nel cuore della provincia americana, e composto da J. Mascis (chitarra, voce solista), Lou Barlow (basso, voce) e Murph (batteria); inizialmente i 3 assumono il nome Dinosaur, ma sono presto costretti a modificarlo a causa di lamentele, formalizzate anche per vie legali, da parte di una formazione che già negli anni ’70 aveva utilizzato quel nome, i Dinosaurs (band da vacanza formata da membri dei Quicksilver Messenger Service, Hot Tuna, Grateful Dead, Jefferson Airplane e Country Joe & The Fish).


Ripercorrere dall’inizio la carriera dei Dinosaur Jr. permette di constatare come questa band sia sensibilmente migliorata nel corso degli anni, un po’ come le prestazioni alla distanza di un motore diesel. Ascoltando infatti i primi album d’esordio prodotti nella seconda metà degli anni ’80, e confrontandoli con il sound elaborato negli ultimi lavori post-reunion un ventennio più tardi, ci si rende conto di come l’accresciuta maturità musicale di Mascis & C. abbia conferito sensibili benefici (non tanto al songwriting, profondo e di sostanza sin dai primi album, quanto piuttosto) al sound dei dinosauri. I primi album, soprattutto il trittico iniziale Dinosaur Jr. (1985), You’re living all over me (1987) e Bug (1998) sono suonati in maniera molto “istintiva” ed “immatura”, pur avendo contribuito – riconoscimento arrivato solo diversi anni dopo la loro pubblicazione – alla nascita del c.d. genere grind, antenato del grunge che emergerà qualche anno più tardi con gruppi come i Nirvana, primo esperimento di mix tra una vena punk alla Sonic Youth, ed una molto più melodica e pop da molti accostata a Neil Young.Band il cui tratto distintivo ed a suo tempo innovativo – siamo nella seconda metà degli anni ’80 – fu rappresentato da uno stile molto rude e rumoroso, a più riprese stonato, trascinato ed ipnotico, ma anche da un’impostazione più melodica rispetto a quella che i gruppi punk rivali, come i Pixies, davano alla loro musica in quegli anni.

Si tratta dunque di un power trio che ha contribuito a battere la strada del grunge in tempi non sospetti, un trio che nonostante il seguito crescente guadagnato nel corso dei quasi 30 anni di attività, non è mai riuscito ad uscire completamente dal circuito underground americano (ed è forse anche un effetto voluto dai componenti della band stessa, riflesso delle loro personalità schive ed introverse), a parte il successo ottenuto oltreoceano con i primi 3 album, soprattutto in Inghilterra. Trio che comunque non è riuscito a conservare nel tempo una sostanziale stabilità, ha anzi attraversato una travagliata storia di addii, ritorni, alternanza di session-man e componenti occasionali, scioglimenti e reunion.
Mascis e Barlow si conoscono sin dai tempi delle scuole superiori, all’inizio degli anni ’80, periodo in cui tra l’altro condividono assieme l’esperienza nei Deep Wound dove Mascis è il batterista e Barlow il chitarrista (!!!). Le band ispiratrici dei due sono le stesse; sono infatti entrambi appassionati all’hardcore punk dei Replacements e degli Stooges, alle influenze neo-gotiche dei Black Sabbath, all’ispirazione psichedelica dei Dream Syndicate e ai lamenti vocali e chitarristici di Neil Young e dei suoi Crazy Horse. Entrambi amano i tratti caratteristici di un sound a elevato livello di decibel, intriso di feedbacks e distorsioni.Dalle ceneri dei Deep Wound nascono, nel 1984, i Mogo, che sono fondamentalmente la stessa formazione (Mascis, stavolta alla chitarra, Barlow al basso e Murph nuovo innesto alla batteria) con Charlie Nakajima (anche lui militato nelle file dei Deep Wound) alla voce. La band fa in tempo ad esibirsi dal vivo in una sola occasione, nel settembre 1984, al campus universitario dell’università di Amherst. Mascis fa fuori Nakajima dal gruppo il giorno successivo, a causa dei suoi comportamenti troppo “reazionari” e “politicizzati” sul palcoscenico. Mascis ha tuttavia pronte una serie di canzoni per registrare un disco, proponendosi a Barlow e Murph come cantante in collaborazione col supporto vocale di Barlow. I due si alterneranno alla voce, assumendo la forma di un power-trio senza cantante titolare. Il programma è di auto prodursi il disco stesso, con l’aiuto del vecchio amico dei tempi dei Deep Wound, Gerard Cosloy, che nel frattempo ha fondato una sua etichetta discografica, la Homestead Records.
“Dinosaur” esce nel 1985 e non riceve alcun consenso commerciale. Vengono tirate 1.500 copie del disco per un costo totale della produzione discografica di 500 $. Mascis definisce il sound di questo album “country da far sanguinare le orecchie”, e si tratta in effetti di una particolarissima commistione tra hardcore punk carico di gain e dissonanze, richiami al garage-rock di Gram Parsons e dei Creedence Clearwater Revival, ed ai riff metal dei Blue Cheer e dei Kiss. La svolta avviene, piuttosto, dopo l’uscita del primo album. Il terzetto si trasferisce a New York per un mini-tour e viene notato, durante un’esibizione, da alcuni membri dei Sonic Youth che proporranno loro di fare da supporto al loro tour dell’anno successivo.“You’re living al lover me” esce nel 1987 sotto un’etichetta diversa da quella dell’amico Cosloy, la californiana SST Records. L’album viene prodotto dal tecnico del suono dei Sonic Youth, Wharton Tiers, ed assume una forma più melodica rispetto al primo album; ottiene d’altra parte un ottimo riscontro nel circuito underground. Inizialmente il disco circola con una produzione bonus allegata, Weed Forestin’ di Lou Barlow come solista, produzione che rappresenta lo scheletro di quella che sarà la futura separazione tra Mascis e Barlow, quando il secondo fonderà i Sebadoh. In occasione di questo secondo album nascono parecchie tensioni all’interno della band, e per il già citato “tradimento” operato da Mascis verso l’amico Cosloy che avrebbe volentieri edito anche il secondo disco, e per il “malumore” di Mascis verso i fronzoli in testa a Barlow e i suoi progetti “collaterali” ai Dinosaur Jr., e soprattutto per le tensioni tra Mascis e Murph, laddove quest’ultimo lamenta un’eccessiva ingerenza del primo nel merito delle parti batteristiche delle registrazioni. Mascis infatti, essendo anche batterista, tende ad “imporre” un suo groove di riferimento a Murph arrivando addirittura ad ordinargli delle apposite partiture. Terminate le registrazioni, Mascis se ne torna dalla California a New York, aliendndosi dal resto della band.





“Bug” esce nel 1988 e segna la rottura della collaborazione fra Mascis e Barlow, con quest’ultimo che si dedica completamente al progetto dei Sebadoh. La rottura avviene dopo una fortunata scalata alle classifiche indipendenti del Regno Unito, e dopo un grande successo oltreoceano a seguito del tour proprio in Inghilterra. I brani del terzo album sono più melodici di quelli dei primi due, e riflettono il completo controllo che l’impostazione di Mascis riflette sia sul sound della batteria che del basso da egli imposti, oltre che del suo songwriting e della sua chitarra e voce. È insomma un album in cui il sound è “imposto” da Mascis, il quale nonostante ciò confesserà negli anni a venire che si tratta dell’album che meno apprezza, col senno di poi, fra tutta la produzione discografica dei Nostri nel corso degli anni.

La produzione in trio dei primi tre album non avrà più un seguito, nonostante la firma nel 1990 con la major Sire Records. Mascis rimane “solo” ed è costretto ad auto prodursi in studio la gran parte delle registrazioni di tutti gli strumenti, avvalendosi dell’alternanza di una fitta schiera di collaboratori “occasionali”, sia in studio che live. Gli album degli anni successivi perdono di conseguenza anche quei tratti di originalità ed innovatività che il trittico Dinosaur/You’re living al lover me/Bug avevano avuto, sul finire degli anni ’80. E questo nonostante il maggiore apporto di “melodicità” e “commerciabilità” tengono a galla Mascis e tutta la sua baracca per altri 4 album nel corso degli anni ’90; i Dinosaur Jr. andranno in tour anche avvalendosi di una band di supporto chiamata Nirvana (!!!).
“Green Mind” esce nel 1991 ed è praticamente registrato in studio dalla “One-man band” J. Mascis che scrive le canzoni e suona chitarra, basso e batteria, avvalendosi solo a tratti della marginale collaborazione del chitarrista Don Fleming e del bassista Jay Spiegel.  Nel corso dei tre album successivi, “Where you been” (1993), “Without a sound” (1994) e “Hand it over” (1997) si registra anche lo sporadico ritorno di Murph alla batteria, ritorno che però non assume mai la valenza di reintegro in pianta stabile nella struttura del gruppo. Verso la fine degli anni ’90, Mascis decide di mettere la parola fine all’ormai sfumato progetto dei Dinosaur Jr., voltando pagina col proprio progetto solista J. Mascis And The Fog (1999).




Le basi per la inaspettata reunion del terzetto nel corso della metà degli anni ’00 vengono poste quando Mascis e Barlow si riavvicinano grazie all’apparizione di Mascis, come guest star invitata da Barlow, ad alcuni concerti dei Sebadoh. Nel 2005, Barlow e Mascis rimettono in pista il nome Dinosaur Jr. per partire in tour in Europa. La rinnovata collaborazione non si riduce alle sole esibizioni in tour, ma partorisce dopo tanti anni anche del materiale inedito che irrompe con l’album “Beyond” del 2007 edito dalla Fat Possum records, in cui dopo tanti anni ricompare il terzetto Mascis/Barlow/Murph con una rinvigorita energia, supportata stavolta anche da una notevole maturità musicale e nel songwriting. Seguono rispettivamente, nel 2009 e nel 2012, le ultime 2 produzioni per la Jagjaguar “Farm” e “I bet on sky”.


Ride & Rock
D.M.
DISCOGRAFIA

Dinosaur (1985)
You’re Living All Over Me (1987)
Bug (1988)
Green Mind (1991)
Whatever's Cool With Me (1991)
Where You Been (1993)
Without-a-sound (1994)
Hand It Over (1997)
Beyond (2007)
Farm (2009)
I Bet On Sky (2012)

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